Abbiamo visto come l'intelligenza umana sia influenzata dall'ambiente e come il periodo tra i 6 e 12 anni sia cruciale per lo sviluppo delle capacità di apprendimento e competenze dei bambini.
Nel precedente articolo abbiamo anche sottolineato che sta agli adulti che li circondano, genitori in primis, dedicare del tempo di qualità ai propri figli per creare un rapporto di fiducia e supportarli nel loro processo di apprendimento.
Per stimolare e arricchire questo "esercizio", ecco allora alcune indicazioni circa quello che desiderano e sanno fare i bambini e ragazzini tra i 6 e i 12 anni, che possono guidare il genitore nel creare le giuste opportunità.
Anche se a volte dimostrano di essere irascibili e oppositori, se li ascolterete con pazienza e disponibilità, scoprirete che desiderano condividere le loro curiosità riguardo alla conoscenza della realtà, che li porterà a far proprio un forte senso di giustizia: infatti sono portati a contestare - a volte più del dovuto - tutto ciò che ritengono ingiusto.
Desiderano anche esplorare nuovi ambienti, rispetto a quelli familiari, sviluppando nel tempo un importante senso del sociale: per questo motivo esprimono spesso il desiderio di incontrarsi con i loro amici e i loro compagni di scuola al di fuori della scuola.
Amano dedicarsi anche ad attività manuali: progettare e costruire li appassiona. Proponetegli attività manualmente costruttive per aiutarli a non riversare la maggior parte del loro interesse soltanto sulle tecnologie, che spesso sono poco istruttive. Rendeteli partecipi se state facendo qualche lavoretto. Quando si rifiutano, non demordete: prima o poi collaboreranno se saprete coinvolgerli.
Anche se a volte risultano essere molto disordinati, l’ordine per loro è molto importante: è necessario aiutarli costantemente a diventare sempre più autonomi e responsabili, accompagnandoli con serenità a ritrovare l’ordine insito in loro.
Se vogliono fare da soli alcune cose che, secondo il nostro buon senso, è opportuno che facciano, bisogna lasciarli fare.
Le abilità non si imparano da un giorno all’altro: esse richiedono un esercizio quotidiano prima di essere acquisite. Pertanto, cercate di non perdere la pazienza se non dimostrano i risultati che vorreste vedere in tempi brevi. Date sempre altre opportunità ai vostri ragazzi, soprattutto se all’inizio commettono delle imprecisioni.
La disponibilità paziente e propositiva permetterà loro di appropriarsi di tutte quelle competenze necessarie per crescere in modo responsabile. Considerate sempre che questa disponibilità empatica nei loro confronti permetterà di aumentare anche la loro empatia e quindi disponibilità verso gli altri.
Dai 6 ai 12 anni la loro mente si appropria maggiormente della LOGICA: non vogliono solo assistere a ciò che succede nella realtà, ma vogliono anche conoscere la causa e l’effetto delle cose.
E’ quindi importante rispondere alle loro curiosità e, quando non sappiamo come rispondere, dobbiamo essere onesti, comunicandoglielo. Sarà una buona occasione per approfondire insieme quell’argomento, così da sviluppare in loro maggiormente il senso critico del loro pensiero.
Impareranno così che si può anche non sapere e che ciò non li metterà nella condizione paralizzante della frustrazione, perché l’esempio del riconoscimento del non sapere avrà insegnato loro che la frustrazione si può superare con la ricerca della conoscenza.
Naturalmente è anche il periodo in cui nei ragazzi aumenta l’immaginazione; ascoltiamoli! Ascoltarli significa “parlare meno” per dar loro la possibilità di esprimere tutte le curiosità che scaturiscono dalla loro mente.
Promuovere le loro capacità riguardo al pensiero astratto-critico è fondamentale. Per incentivare questa competenza, in potenza, è necessario quindi:
Non dimenticate che i ragazzi di quest’età hanno ancora tanto bisogno di sicurezze e della vostra attenzione. Il giusto attaccamento è necessario per aiutarli a trovare quella che viene chiamata la “coscienza morale” che si acquisisce anche attraverso il senso del limite.
Infatti l’essere empatici come adulti non esclude il fatto di imporre dei chiari limiti al momento giusto. E il momento giusto è dato dal buon senso! Impareranno a riflettere trovando autonomamente, ma sotto il vostro sguardo amorevolmente attento, nuove soluzioni.
In questa fascia di età sono in fondo ancora molto collaborativi, non bisogna pertanto perdere l’occasione per stimolarli, essere presenti ed empatici nella vita quotidiana, anche attraverso la correzione dei loro comportamenti a volte inadeguati che talvolta potrebbero portarli a voler fare esperienze pericolose.
La possibilità di insegnare loro il limite li metterà nella condizione di non pretendere tutto, adattandosi a quanto proporrete loro. Capiranno così che adattarsi non è sempre indice di fragilità ma indice di grande forza, perché permetterà loro di imparare a vagliare altre opportunità.
A cura di: Dott.ssa Michela Maddalena Capasso, Logopedista
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