"Mio figlio continua a tossire come per schiarire la voce"
"Mia figlia continua a sbattere velocemente le palpebre"
"La mia piccola arriccia sempre il naso in continuazione"
Sono solo alcuni dei tic che si possono presentare nei bambini e quando arrivano mettono in allarme il genitore. Ma cosa sono i tic? E come gestirli?
COSA SONO I TIC
I tic sono piccoli e rapidi movimenti ripetitivi, ma non sono la spia di una patologia! Esprimono invece, lo stato di impegno di un bambino che sta crescendo. Una delle caratteristiche dei tic è che non hanno una "continuità di presentazione" ma alternano momenti di assenza a momenti durante i quali si intensificano fino a spaventare il genitore.
È stato riconosciuto come spesso sono presenti soprattutto nel genere maschile, in età prescolare.
In sostanza il tic è l’espressione di una tensione nel bambino. Il bambino durante la sua crescita e le sue fasi di sviluppo attraversa nuove situazioni e cambiamenti e per adeguarsi e adattarsi mette in moto questa funzione del corpo. Quindi possono emergere per esempio di fronte a nuove regole, di fronte allo sforzo di fare i compiti a casa, di fronte a nuove relazioni con amici.
Esistono poi tic più complessi (che non sono quelli transitori di cui ci stiamo occupando e che durano non più di un anno) che includono movimenti più articolati, ma per questi andrebbe fatta una valutazione medica, che non è di mia competenza.
L’ORIGINE DEI TIC E QUANDO PREOCCUPARSI
Circa un bambino su 100 a partire dai 6-7 anni soffre di tic infantili.
"L’origine della maggior frequenza dei tic durante l’età prescolare si ritrova nel fatto che in questo periodo, le strutture cerebrali sono ancora in piena maturazione, ed è quindi molto più facile che una serie di movimenti sfugga al controllo. Si è visto come ci possa essere una predisposizione familiare, per cui se un parente stretto ne ha sofferto da piccolo è più facile che si manifestino" sottolinea Giovanna Tripodi, neuropsichiatra infantile.
A questi fattori predisponenti possono poi aggiungersi, come abbiamo detto sopra, situazioni scatenanti: i tic si manifestano con maggiore intensità quando il bambino vive situazioni di tensione emotiva, di stress o percepisce aspettative esagerate nei suoi confronti.
In generale i tic che compaiono nei bambini tendono ad attenuarsi e a sparire nel giro di un anno. Se il tic non sparisce oppure se la frequenza e l’intensità del disturbo arriva a interferire con le normali attività quotidiane allora bisogna fare più attenzione, perché invece che al cosiddetto disturbo transitorio, ci si potrebbe trovare di fronte a una malattia e quindi è bene consultare chi di dovere.
COSA FARE E COSA NON FARE
E’ importante non sgridare il bambino e non tentare di controllare i tic perché questo non porterà ad alcun risultato se non a una maggiore tensione e quindi a un conseguente prolungamento nel tempo di questi movimenti involontari.
Crea, invece un ambiente sereno:
Nella maggior parte dei casi i tic si risolvono da soli con la crescita. Se ti sei ritrovata/o a leggere questo articolo è perché probabilmente ho catturato qualche tua preoccupazione; ti invito a non logorarti con preoccupazioni che spesso non hanno un fondamento, ma sono solo conseguenze di nostri pensieri disfunzionali.
A cura di: Elisa Parisi, Educatrice per la Famiglia 0-6 anni
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