La somatizzazione è un fenomeno in cui il disagio psicologico si manifesta attraverso sintomi fisici, anche in assenza di una causa organica evidente. Nei bambini e negli adolescenti questo accade più frequentemente di quanto si possa immaginare.
Tra i sintomi più frequenti troviamo:
Questi sintomi possono durare settimane o mesi, generare preoccupazione nei genitori e portare a numerosi accertamenti medici, che spesso non evidenziano alcuna patologia.
In questi casi, è importante non fermarsi solo alla dimensione corporea del sintomo, ma considerare che il corpo può diventare un potente mezzo di comunicazione, soprattutto nei bambini e negli adolescenti che faticano a comprendere, esprimere o gestire ciò che provano.
QUALI SONO LE CAUSE: UN DISAGIO EMOTIVO CHE NON TROVA PAROLE
I bambini più inclini alla somatizzazione sono spesso:
Quando le emozioni non riescono a trovare uno spazio sicuro per essere vissute e condivise, possono trasformarsi in segnali del corpo.
Contesto scolastico e sociale
Situazioni di stress come:
Possono attivare una risposta somatica. La scuola, ad esempio, può diventare un contesto attivante: interrogazioni, compiti in classe o semplicemente il timore di non essere all’altezza possono generare ansia che si manifesta nel corpo. Per alcuni bambini, il bisogno di "essere bravi" è legato al desiderio di sentirsi apprezzati, accolti o valorizzati. Quando la paura di sbagliare o di deludere diventa troppo intensa, può dare origine a mal di testa, mal di pancia o altri disturbi.
Anche le relazioni con i coetanei hanno un ruolo importante: sentirsi esclusi, giudicati o diversi può far emergere un malessere che spesso non viene verbalizzato, ma che si esprime sotto forma di sintomo fisico.
In alcuni casi, dietro a un dolore ricorrente si possono nascondere episodi di bullismo o dinamiche sociali complesse che il bambino fatica a raccontare per vergogna, paura o senso di colpa. In molti casi, il malessere si attenua a casa, un luogo percepito come più sicuro. Questo non significa che il bambino stia fingendo: il sintomo non è una bugia, ma un modo - spesso inconsapevole - di chiedere aiuto, attenzione o protezione.
Famiglia e relazioni: il ruolo delle emozioni condivise
Anche la casa, però, può essere fonte di stress. Tensioni familiari, conflitti tra i genitori, preoccupazioni economiche o cambiamenti importanti (un trasloco, una separazione, un nuovo compagno di mamma o papà) possono generare insicurezza emotiva. Il bambino può non riuscire a dare un nome al proprio turbamento, ma il corpo parla per lui.
Eventi critici
Oltre alle dinamiche quotidiane, anche eventi particolarmente stressanti o traumatici possono attivare somatizzazioni. Tra questi:
In questi casi, il corpo può diventare il primo "luogo" in cui il bambino manifesta il proprio disorientamento o dolore. Spesso, il lutto o lo stress vengono "somatizzati" perché il bambino non ha ancora gli strumenti per comprendere e verbalizzare l’impatto emotivo dell’evento.
Cosa fare?
IN CONCLUSIONE
I sintomi che non trovano spiegazione medica non sono finzioni o capricci: sono messaggi emotivi che cercano ascolto. Il corpo parla quando le parole mancano, e i bambini ci stanno dicendo qualcosa di importante. Accogliere questi segnali con attenzione e delicatezza è il primo passo per aiutarli a ritrovare equilibrio - nel corpo e nella mente.
Fonte: Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
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13 Ottobre 2025
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