Affinché i bambini non sviluppino difficoltà di apprendimento nella letto-scrittura occorre facilitarli fin dall’inizio nel loro percorso di apprendimento.
Come ho scritto in precedenza, occorre dare pari opportunità ai bambini. Questo è possibile solo se individuiamo in tempo quali sono le reali conoscenze di partenza di ogni bambino, proprio perché il gruppo classe della prima elementare, che andrà a costituirsi, tende spesso ad avere caratteristiche eterogenee: ci saranno bambini che non conoscono nemmeno le lettere dell’alfabeto e bambini che sapranno già leggere.
Occupandomi di difficoltà di apprendimento, ho potuto constatare nel tempo che il metodo fonetico-sillabico è la tecnica che facilita maggiormente l’apprendimento della lettura e scrittura da parte dei bambini.
I consigli che ora cercherò di esplicitare sono rivolti anche ai genitori che desiderano facilitare i propri figli.
CONOSCERE LE LETTERE DELL’ALFABETO
Il bambino deve innanzitutto imparare a riconoscere e denominare le lettere dell’alfabeto, pronunciandone solo il suono fonetico (ad esempio M e non EMME). Questa prima scoperta lo aiuta a prepararsi per la fase successiva: imparare a riconoscere e denominare le sillabe.
CONOSCERE LE SILLABE COME UNITÀ SIMBOLICA
Il riconoscimento e la denominazione della singola lettera dell’alfabeto (fonema), che verrà poi sperimentata anche con il segno grafico corrispondente (grafema), rappresenta il lavoro preliminare per arrivare poi all’acquisizione della sillaba, ad esempio M > A >> MA (sintesi sillabica).
Pertanto il bambino, una volta che ha acquisito le lettere dell’alfabeto (utilizzando il suono fonetico!), deve imparare le sillabe attraverso il riconoscimento e la denominazione immediata delle stesse (ad esempio: MA - FA - SA).
É in questo passaggio che, con il nostro aiuto, il bambino deve sforzarsi a pronunciarle con una sola emissione di voce, come quando alla visione del numero 10 non dice "1" e poi "0" ma impara a riconoscere l’unità simbolica del numero 10 e quindi pronuncia "10" nell’immediato.
Anche la sillaba è una unità simbolica (es. MA) che non deve restare per troppo tempo "divisa" in unità fonetiche (M-A). Altrimenti il bambino farà fatica a imparare a leggere!
ATTENZIONE ALLE SILLABE INVERSE
Nella lingua italiana la sillaba costituita dalla 'consonante' più la 'vocale' (ad esempio MA) è l’unità minima più frequente e ottimale che possiamo articolare, pertanto la presentazione soprattutto contemporanea delle sillabe inverse, 'vocale' più 'consonante' (ad esempio AM), potrebbe confondere il bambino all’inizio del suo percorso di apprendimento.
Difficilmente il bambino incontra all’inizio parole dove la vocale precede la consonante e, comunque, se pensiamo ad alcune parole come ad esempio la parola AMO, possiamo vedere che la divisione in sillabe è data da 'a-mo' e non da 'am-o'.
TUTTE NON SERVONO
Proporre al bambino tutte le sillabe inverse è un sovraccarico di informazioni che lo distolgono dall’impegno di concentrarsi su ciò che è più essenziale nella sua prima fase di apprendimento.
Consideriamo che all’inizio sono poche le sillabe inverse utili al bambino per iniziare a leggere (ad esempio il - un - al).
COME FACILITARE LA LETTURA DELLE PRIME PAROLE
La condizione ideale è quella di familiarizzare con sillabe che fin da subito possano far scoprire al bambino la lettura di parole bisillabe semplici, ad esempio ME > LA >>MELA.
Procedendo in questo modo il bambino accederà più facilmente alla lettura di una parolina intera e al suo significato (lettura lessicale): scoprendo di essere capace di leggere le prime parole di senso compiuto.
Questi primi successi aumenteranno la sua autostima, invogliandolo e incuriosendolo a leggere nuove paroline. L’approccio fonetico-sillabico pertanto è l’opportunità migliore che possiamo proporre a un bambino che si sta avvicinando alla letto-scrittura.
PERCHÉ IL METODO GLOBALE OSTACOLA L’APPRENDIMENTO
Il metodo globale, che invece parte dalla frase e vuole insegnare a riconoscere a vista le parole intere, avvantaggia solo il bambino che sa già leggere o che almeno conosce molto bene tutte le sillabe.
Il bambino che invece si affaccia per la prima volta all’esperienza della letto-scrittura, tenderà con il metodo globale a indovinare le parole, proprio perché privo degli strumenti di base.
Pensate che negli Stati Uniti è stato riconosciuto che la grande diffusione della 'dislessia' è stata causata dall’introduzione, negli anni '30, del metodo globale che poi si è diffuso anche in Europa e pertanto anche in Italia negli anni '70 (Regina Biondetti, medico e membro del comitato scientifico PENSARE OLTRE).
IL METODO PROPOSTO DALL’ADULTO É FONDAMENTALE
Per ovviare a queste difficoltà sarebbe opportuno conoscere quale metodo di apprendimento adotterà la maestra della scuola primaria, ma soprattutto anticipare nel periodo della scuola dell’infanzia qualche momento di scoperta al riguardo (vedi "L’importanza di iniziare a leggere e scrivere prima della scuola primaria").
Non si possono, a mio parere, lasciare i bambini completamente allo sbaraglio affinché scoprano "spontaneamente" la letto-scrittura, perché in questo modo andranno sicuramente incontro a diverse difficoltà.
Anche il semplice utilizzo di disegni affiancati alla parola possono rallentare il processo di apprendimento della lettura, perché il bambino tenderà a indovinare la parolina avvalendosi dell’immagine e non si sforzerà di apprendere le sillabe che compongono la parola stessa.
Stessa cosa per quegli esercizi dove il bambino deve inserire la sillaba per completare una parola senza conoscerne tutte le sillabe. Tenderà così solo a indovinare!
NON BISOGNA AVERE FRETTA
Il metodo fonetico-sillabico consiste in un apprendimento graduale e ordinato che, se ben proposto al bambino, risponde comunque alle esigenze di immediatezza che il nostro tempo purtroppo continuamente promuove imperante, basandosi però sul consolidamento reale delle competenze acquisite in itinere dal bambino attraverso la guida chiara e mirata dell’adulto.
Solo rispettando queste regole graduali ma efficaci aiuteremo il bambino ad avvicinarsi alla lettura con successo e serenità.
A cura di: Dott.ssa Michela Maddalena Capasso, Logopedista
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