Quando si parla di adozione e affido spesso ci si imbatte in opinioni inesatte o addirittura errate. Pregiudizi, falsi miti e credenze errate non solo ostacolano le famiglie coinvolte in questi percorsi, ma incidono profondamente anche sui bambini che ne sono i principali beneficiari.
Diffondere informazioni distorte mina infatti le basi del processo di adozione e affido, creando barriere emotive e pratiche che possono impedire l’incontro tra un bambino e una famiglia pronta ad accoglierlo.
Ecco perché, per superare stereotipi e pregiudizi e diffondere una maggiore consapevolezza sul tema, ItaliaAdozioni ha redatto un Decalogo delle dieci affermazioni più diffuse e fuorvianti sull’adozione e sull’affido, affiancandole con informazioni corrette.
Informarsi, condividere e diffondere la giusta informazione significa contribuire a un’azione collettiva che può fare la differenza.
Contribuisci anche tu a promuovere una cultura dell’adozione e dell’affido basata su verità e consapevolezza: condividi il Decalogo con i tuoi amici, colleghi e parenti interessati a questo tema e visita il sito di ItaliaAdozioni per maggiori informazioni.
10 LUOGHI COMUNI SU ADOZIONE E AFFIDO MOLTO DIFFUSI, MA TOTALMENTE FALSI
1. ADOTTARE SIGNIFICA DARE UN BAMBINO A UNA COPPIA
Il fine ultimo dell'adozione non è quello di dare un bambino a una famiglia, ma una famiglia a un bambino. Al centro dell'adozione c'è il minore con i suoi bisogni.
2. IN ITALIA CI SONO TANTISSIMI BAMBINI DA ADOTTARE
I dati parlano chiaro: contrariamente a quello che in molti credono, per ogni minore adottabile ci sono almeno sei coppie disponibili all'adozione. Questo significa che il numero dei potenziali genitori adottivi è sei volte superiore a quello dei bambini adottabili.
3. GLI UNICI "VERI" GENITORI SONO QUELLI BIOLOGICI
Considerare i genitori biologici di un bambino come i suoi unici "veri" genitori è una visione riduttiva e poco rispettosa nei confronti dei bambini adottati e dei genitori adottivi. Una prospettiva veramente sensibile e inclusiva riconosce e legittima il profondissimo legame creato dall'adozione.
4. ADOTTARE COSTA UN SACCO DI SOLDI
L'adozione nazionale in Italia è gratuita e non comporta costi diretti per i futuri genitori adottivi, in quanto è regolata e gestita dal sistema pubblico. Diverso è il caso dell'adozione internazionale, che prevede dei costi variabili a seconda del Paese.
5. ADOZIONE E AFFIDO SONO LA STESSA COSA
Adozione e affido sono due cose molto diverse. L'adozione è permanente e ha come obiettivo quello di dare una nuova famiglia definitiva a un minore che ne è privo. L'affido, invece, è una forma di supporto temporaneo al minore e alla sua famiglia.
6. ESISTE SOLO UNA FORMA DI AFFIDO
In Italia, l'affido si presenta in svariate forme per rispondere alle necessità specifiche del minore e della sua famiglia. La durata massima dell'affido è di 24 mesi (salvo eccezioni).
7. L'AFFIDO È POSSIBILE SOLO PER LE COPPIE SPOSATE ED ETERO
La legge italiana stabilisce che l'affidatario di un minore può essere una famiglia, una coppia convivente o sposata, oppure una persona singola, aldilà dell'orientamento sessuale, purché sia in grado di garantire un ambiente sicuro, affettuoso e adeguato per il benessere del bambino.
8. ESISTE L'ADOZIONE A DISTANZA
Quella spesso definita come "adozione a distanza" è in realtà una forma di sostegno economico a distanza. Il concetto di adozione implica infatti la creazione di una nuova famiglia, cosa impossibile "a distanza" e tramite il solo invio di denaro.
9. UNA PERSONA MALATA NON PUO’ ADOTTARE
In Italia, una malattia importante non è un impedimento assoluto all'adozione, purché compatibile con il benessere del minore. L'aspetto cruciale è che la persona sia in grado di offrire al bambino un ambiente sicuro, stabile e affettuoso, oltre a una presenza costante e affidabile per il futuro.
10. LE GUERRE SONO UN OTTIMO MOMENTO PER ADOTTARE
Adottare un bambino durante una guerra non è possibile né opportuno per ragioni legali, etiche e pratiche, legate alla tutela dei diritti del minore e alla complessità delle circostanze. In situazioni di guerra, la priorità è proteggere i minori e lavorare per la riunificazione familiare.
A cura di: ItaliaAdozioni APS
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12 Maggio 2025
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