I tic sono movimenti o suoni improvvisi e ripetitivi difficili da controllare. Le cause non sono ancora chiare ma possono essere coinvolti fattori genetici e ambientali. Ecco una piccola guida su quello che c'è da sapere.
CHE COSA SONO
I tic sono movimenti o suoni improvvisi e ripetitivi che i pazienti non possono controllare del tutto. Si caratterizzano per una sensazione di necessità impellente a dover effettuare un certo movimento e sollievo dopo l'esecuzione del movimento stesso. I movimenti a volte possono essere contrastati e soppressi con la volontà, ma in genere per brevi intervalli di tempo.
I tic che comportano movimenti vengono chiamati tic motori. Quelli che comportano l'emissione di suoni vengono chiamati tic vocali o fonici.
QUALI SONO LE CAUSE
Nella grande maggioranza dei casi, i tic si manifestano all’interno dei cosiddetti disturbi "primari" da tic, e non hanno una singola causa identificabile. Si tratta di un gruppo di condizioni legate al neurosviluppo (cioè all’insieme di processi di maturazione e sviluppo del sistema nervoso) la cui origine è multifattoriale, ovvero derivano da più concause, tra le quali fattori di predisposizione genetica e fattori ambientali.
Più raramente, e più spesso nei casi a esordio in età adulta, i tic possono essere secondari a condizioni mediche (quali abuso di sostanze, lesioni cerebrali, malattie neurodegenerative).
Più raramente, dei movimenti e dei suoni simili ai tic possono essere riscontrati all’interno di disturbi neurologici funzionali, e vengono chiamati comportamenti funzionali simili ai tic (functional tic-like behaviors). Questi ultimi, pur assomigliando ai tic, appartengono al gruppo dei disturbi neurologici funzionali, ovvero un insieme di disturbi neurologici (motori o sensitivi) che sono inconsistenti con condizioni neurologiche note. A volte tic primari e comportamenti funzionali simili ai tic possono coesistere nello stesso paziente.
COME SI MANIFESTANO
I tic possono essere: rapidi e improvvisi; ripetitivi e riconoscibili (lo stesso ogni volta); privi di uno scopo o ritmo; semplici o complessi.
I tic semplici compaiono generalmente all'improvviso e di solito persistono per settimane o mesi.
Tra i più comuni tic semplici abbiamo: i movimenti di ammiccamento; il sollevamento delle sopracciglia; lo scrollare le spalle; il ruotare la testa sul collo, talvolta con movimenti a scatto.
Tra i tic vocali semplici più comuni abbiamo: schiarirsi la gola; tossire; annusare; sbadigliare; sibilare.
I tic motori complessi consistono in movimenti più articolati quali: smorfie facciali; toccare ripetutamente determinati oggetti; camminare in modo specifico in circolo; saltare; scalciare; dare pugni.
Infine, i tic vocali complessi comprendono: emettere più suoni; ripetere sillabe, parole o frasi (ecolalia); in alcuni casi possono essere emesse parole o frasi volgari (coprolalia).
I tic tipicamente hanno un andamento fluttuante, con fasi di remissione e fasi di esacerbazione, e tendono a modificarsi nel tempo, con tipi diversi di tic che si sostituiscono nel tempo tra loro rendendo mutevole il "repertorio" di tic di ogni singolo paziente.
COME SI CLASSIFICANO
I disturbi "primari" da tic (non imputabili a una causa medica precisa e identificabile, ovvero la maggior parte dei casi di tic) vengono classificati in diverse forme, sulla base del tipo di tic e della loro durata.
Secondo il DSM-V (il manuale diagnostico e statistico per i disturbi mentali, pubblicato dall’American Psychiatric Association), si riconoscono:
COME SI CURANO
Spesso non è necessario alcun trattamento per i tic. L'avvio di un eventuale trattamento dei tic motori e vocali dipende dall'entità e dall'influenza che questi fenomeni esercitano sulla sfera sociale o emotiva del singolo individuo.
Se i tic non determinano eccessivo disagio o un'eccessiva interferenza con la vita di un paziente, il sostegno può essere finalizzato esclusivamente a informare correttamente e a rassicurare il paziente e le persone che lo circondano.
È bene che i pazienti affetti da tic discutano l'eventualità di un possibile trattamento con il medico se i loro tic causano un disagio significativo, interferendo con la vita quotidiana o con l'attività scolastica o causando isolamento sociale, bullismo, o depressione.
Possono essere messi in atto interventi terapeutici farmacologici e non-farmacologici. I trattamenti non farmacologici si basano sugli interventi comportamentali e sono considerati la prima linea di intervento. Le terapie comportamentali sono finalizzate a rafforzare la consapevolezza del disturbo e a sviluppare una risposta alternativa al tic.
Gli interventi che si sono dimostrati più efficaci sono l’habit reversal training e l’intervento di exposure response prevention. Se la terapia comportamentale da sola risultasse insufficiente, alcuni farmaci possono rivelarsi utili, quali farmaci neurolettici, topiramato, clonidina, o tetrabenazina.
QUAL E’ LA PROGNOSI
Nella maggior parte delle persone i tic sono fenomeni transitori. Alcune persone presentano tic solo per alcuni mesi, con scomparsa spontanea entro un anno dal loro esordio.
Anche nelle forme persistenti (con durata dei tic superiore a un anno) l’evoluzione tende a essere favorevole: in genere, dopo l’esordio intorno ai 4-8 anni, raggiungono un picco tipicamente tra i 10 e i 12 anni e si riducono significativamente verso la tarda adolescenza nella maggior parte dei casi, fino a scomparire del tutto o a diventare molto rari, anche se una minoranza di persone può continuare a presentare tic frequenti e intensi anche in età adulta.
Fonte: Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
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09 Dicembre 2024
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