Sono necessari per trattare le infezioni batteriche, come le faringotonsilliti da Streptococco. È inutile e sconsigliato utilizzarli nelle infezioni virali.
CHE COSA SONO
I batteri sono piccoli microrganismi autonomi in grado di penetrare nell'organismo superando le barriere meccaniche (pelle o mucose), le difese immunitarie e provocando diverse malattie.
Gli antibiotici sono sostanze di origine naturale o sintetica che combattono i batteri. Agiscono uccidendo direttamente il batterio (antibiotici battericidi) o bloccandone la moltiplicazione (antibiotici batteriostatici). Si distinguono antibiotici ad ampio spettro, attivi su una grande quantità di microrganismi di diverso tipo, e antibiotici a spettro ristretto, che agiscono solo su determinati batteri.
Gli antibiotici agiscono solo sui batteri e non sui virus, agenti infettivi più piccoli dei batteri e che, a differenza dei batteri, non sono autonomi perché per sopravvivere sfruttano il metabolismo della cellula che infettano. I virus non hanno perciò un metabolismo proprio su cui gli antibiotici possano agire.
Gli antibiotici hanno migliorato in modo sostanziale le possibilità di cura di moltissime malattie.
QUANDO ASSUMERLI
Gli antibiotici devono essere utilizzati esclusivamente nelle infezioni batteriche.
I batteri sono causa di moltissime malattie, sia semplici e frequenti come faringotonsilliti, otiti e infezioni urinarie sia complesse e gravi come polmoniti, meningiti e sepsi (infezioni generalizzate del sangue). Molte di queste malattie possono però essere causate anche dai virus, con sintomi sovrapponibili.
Attualmente sono disponibili test rapidi per la diagnosi di infezione batterica nelle faringotonsilliti, nelle meningiti e nelle sepsi. Anche nelle faringotonsilliti è possibile diagnosticare mediante il tampone rapido l’infezione da Streptococco Beta Emolitico di gruppo A (circa il 20-30% delle faringotonsilliti), che deve essere trattata con gli antibiotici per prevenire la malattia reumatica, rara ma possibile complicanza a distanza.
Gli antibiotici non sono necessari nella maggior parte delle infezioni respiratorie delle vie aeree superiori (raffreddore, influenza, parte delle otiti, maggior parte delle faringotonsilliti). Queste infezioni sono dovute in più dell'80% dei casi a virus.
In questi casi la somministrazione di antibiotici non cura l'infezione e non previene eventuali sovrainfezioni batteriche. Non sono necessari neanche nelle gastroenteriti. La maggior parte di queste infezioni sono dovute a virus, e anche quelle di origine batterica in molti casi non necessitano di terapia antibiotica.
COME UTILIZZARLI
Il medico, in base ai segni clinici, agli esami di laboratorio e strumentali, all'esperienza e alla conoscenza della frequenza e della distribuzione delle malattie nelle varie fasce di età, valuterà la possibile origine batterica dell'infezione e la necessità di terapia antibiotica.
Il medico valuterà inoltre quale sia l’antibiotico più appropriato per il tipo di infezione. L’utilizzo di un antibiotico non appropriato può esporre il paziente al rischio di un mancato effetto terapeutico oltre che alla comparsa di effetti collaterali.
L’inappropriato impiego degli antibiotici può inoltre favorire la comparsa di batteri resistenti all’azione degli antibiotici, perché i batteri continuamente esposti a un certo antibiotico imparano a difendersi modificando il proprio metabolismo.
Continuando a utilizzare lo stesso antibiotico i batteri sensibili vengono eliminati, mentre i batteri resistenti sopravvivono e rendono inutile quell'antibiotico. L'abuso di antibiotici accelera la comparsa delle resistenze batteriche. Il fenomeno dell'antibiotico-resistenza è in continuo aumento. L'eccessivo e inappropriato utilizzo degli antibiotici innalza senza ragione i costi dell'assistenza sanitaria.
Per un corretto utilizzo degli antibiotici:
Fonte: Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Potrebbe interessarti anche:
- Vacanze con i bambini: farmaci da portare in viaggio
- Tutte le risposte alle 10 domande più frequenti sui vaccini contro l'influenza stagionale
- E' possibile per un bambino evitare una certificazione di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA)?
29 Gennaio 2024
Hai già un account? Accedi