Cari genitori delle bambine e dei bambini che hanno iniziato la scuola primaria, questo evento emozionante può anche essere per alcuni di voi un momento di grande preoccupazione:
Lo sforzo di adattamento da parte dei vostri figli per adeguarsi al nuovo contesto va sostenuto serenamente, in modo tale che si possano integrare a loro volta serenamente, ma occorre anche chiarezza e determinazione da parte vostra.
Come si fa a capire se un bambino ha problemi di apprendimento
Date fiducia ai vostri bambini, ma soprattutto anche agli insegnanti che di solito nel tempo riescono a colmare queste possibili incertezze che potrebbero sorgere in itinere.
Ciò che è importante è monitorare, possibilmente giorno per giorno, questo nuovo cambiamento parlando con i vostri bambini senza che il dialogo si trasformi in un interrogatorio senza ascolto.
Qualche fatica? Non allarmiamoci! Differenza tra difficoltà di apprendimento e Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA)
So che siamo solo agli inizi della scuola primaria, ma se un bambino inizia a manifestare alcune fatiche didattiche, a volte, il primo pensiero è quello che in futuro ci possa essere un Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA).
Dico Disturbo perché una semplice e momentanea difficoltà spesso viene clinicamente etichettata come un “disturbo neurobiologico” imputabile a un DSA.
Non voglio allarmarvi, ma desidero rendervi partecipi della narrativa dominante di questi tempi, che tende sempre di più e precocemente a etichettare i bambini attraverso approcci basati soprattutto su facili diagnosi che destabilizzano e, passatemi il termine, terrorizzano le famiglie invece di sostenerle a percorrere un progetto di apprendimento ecologico per i propri figli.
Il dilemma tra etichettare invece che riconoscere le potenzialità sommerse
Se doveste trovarvi di fronte a un insegnante che vi porrà dei dubbi dicendo ad esempio: ”Forse il vostro bambino potrebbe essere dislessico, disgrafico, etc…” non paralizzatevi pensando che il vostro aiuto non sia più utile, in quanto “tecnicamente” non adeguato se non supportato da una diagnosi specialistica.
Questo dubbio potrebbe diventare così insinuante da mettervi in attesa della possibile e fatidica diagnosi di dislessia, disortografia, disgrafia o discalculia che solo in terza elementare potrà essere “diagnosticata”, togliendovi così quella sana forza di volontà che quotidianamente deve essere a disposizione delle richieste di aiuto di vostro figlio.
Vorrei incoraggiarvi in modo tale che il vostro ruolo genitoriale riacquisti il giusto valore, proprio perché sono sicura che ogni genitore è in grado di accompagnare i propri figli nella direzione della crescita fisica e psichica adeguata.
Come diceva il famoso maestro Manzi: “I bambini fanno quello che possono e non fanno quello che ancora non possono fare da soli”. È qui che l’adulto deve agire! Agire su ciò che i bambini non sono ancora in grado di poter fare completamente da soli.
Armatevi di buona volontà
Non spaventatevi, quindi, se dovesse emergere che vostro figlio fatica a seguire le proposte didattiche, ma non lasciate allo stesso tempo che tale difficoltà si acuisca nel tempo. Attivatevi subito e direttamente per aiutarlo a superarla in primis attraverso la vostra guida, il vostro esempio.
Non perdetevi d’animo e non abbiate fretta di demandare subito ad altri la soluzione di queste iniziali difficoltà.
Con costanza e pazienza, spesso è sufficiente incoraggiare il bambino, seguirlo, aiutarlo e guidarlo con il vostro esempio e molte difficoltà si risolveranno in modo naturale.
Nel prossimo articolo proverò a dare qualche consiglio pratico su come i genitori possono aiutare i propri bambini a superare le difficoltà di apprendimento.
22 Ottobre 2023
Francesco N.
24 Marzo 2024
Tatiana R.
20 Dicembre 2023