Il tema dell’iperattività nei bambini è spesso una fonte di preoccupazione per i genitori, che di frequente si rivolgono alle figure professionali quando i figli appaiono particolarmente attivi e faticosi da gestire.
Può capitare però che la normale vivacità tipica dell’età infantile venga scambiata per qualcosa di disfunzionale che necessita di essere indagato da uno specialista, ovvero l’ADHD. Per ADHD intendiamo il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività, che si caratterizza per la presenza di disattenzione e/o iperattività che interferiscono con lo sviluppo e il funzionamento del bambino.
Spesso chi riceve una diagnosi mostra una forte difficoltà nel concentrarsi, fatica a sviluppare legami d’amicizia e a rispettare le regole. Questo disturbo, dunque, necessita di una valutazione specialistica e non dovrebbe essere confuso con gli atteggiamenti di un bambino che è semplicemente vivace e curioso di esplorare il mondo. È bene ricordare, infatti, che i piccoli hanno a disposizione tante energie da impiegare nel gioco e nella scoperta di ciò che li circonda poiché cominciano a costruire le fondamenta della propria soggettività.
I comportamenti esuberanti e accesi dei bambini devono però essere contestualizzati all’interno del momento storico in cui siamo immersi. Infatti, la società di oggi è iper-consumistica, ricca di stimoli, ed è un contesto che induce alla vivacità e al costante soddisfacimento immediato di tutti i bisogni. Per questo, nonostante per le famiglie sia difficile dire "no" alle continue richieste, anche a causa di queste pressioni esterne che non sostengono il valore della frustrazione e dei limiti, è importante che innanzitutto i genitori possano essere un esempio di come rispettare confini e regole attraverso le loro azioni, parole e atteggiamenti.
Ma quali possono essere le motivazioni che si nascondono dietro a una grande agitazione, una frequente distrazione e una costante richiesta di oggetti? Queste espressioni possono essere proprio il sintomo di una fatica ad accettare il limite e a regolare le proprie pulsioni, intendendo con pulsione quella spinta energetica, dinamica e complessa che genera una tensione nel corpo da sopprimere con un oggetto.
L’iperattività può essere dunque una risposta all’eccesso di stimolazione che i bambini sentono a causa di questi continui input che provengono dall’esterno, soprattutto in una fase in cui loro stessi sono al lavoro internamente e sono sensibili ad accoglierli per esplorare il più possibile ciò che sta attorno.
Un'altra motivazione potrà essere ricercata negli eventuali cambiamenti, specialmente improvvisi, nella vita del figlio o della figlia. Ad esempio, è molto frequente che i bambini diventino estremamente vivaci e richiedenti nel momento in cui vengono a conoscenza dell’arrivo di un fratellino o di una sorellina. Sapere che il tempo e l’affetto dei genitori non sarà più rivolto esclusivamente a lui o a lei, infatti, potrebbe sconvolgere la loro normalità.
A questo proposito, i continui capricci e le domande di attenzione potrebbero non essere la manifestazione del desiderio del bambino o della bambina per degli oggetti materiali, ma potrebbero essere una modalità per richiamare mamma e papà e per richiedere loro maggiore tempo insieme e affetto. Dunque, in questo caso il desiderio non è, ad esempio, il giocattolo nuovo o il dolce in più, ma sapere se si è ancora oggetto del desiderio dei genitori e se questi hanno ancora "spazio" per loro. Il messaggio veicolato dai bambini estremamente richiedenti può essere "tienimi con te!".
Per concludere, possiamo rimarcare che:
A cura di: Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus
Potrebbe anche interessarti:
Come comportarsi con bambini molto vivaci a casa
Come e perché dare il senso del limite ai propri figli
Il cestino della rabbia aiuta bimbi e genitori
24 Giugno 2024