I tristi fatti di cronaca e l’approssimarsi della Giornata Mondiale per la sicurezza in rete (il "Safer Internet Day”) e della Giornata Nazionale contro il bullismo e cyberbullismo ci fanno riflettere sulla crescente diffusione di atti di cyberbullismo tra i giovanissimi.
Secondo una ricerca condotta in Italia da Ipsos per Save The Children, 2 minori su 3 riconoscono nel bullismo - sia online che offline - la principale minaccia, almeno 4 ragazzi su 10 sono stati testimoni di atti di cyberbullismo e 1 su 20 ne parla addirittura come una esperienza regolare e consueta. Inoltre, per l’83% dei ragazzi intervistati gli episodi di cyberbullismo sono molto più dolorosi di quelli reali per chi li subisce.
Il cyberbullismo è un rischio che interessa bambini e ragazzi sempre più piccoli perché i mezzi di comunicazione tecnologici sono ormai diventati irrinunciabili per tutti noi, mentre si osserva una diminuzione dell’età media del primo accesso in rete e un aumento del tempo trascorso online dai più giovani.
CHE COS’E’ IL CYBERBULLISMO
Se gli atti di bullismo avvengono nel mondo reale, quando vengono perpetrati sulla rete attraverso social network, email, SMS, chat, blog, siti internet, videogame, etc si parla invece di cyberbullismo.
Il cyberbullismo presenta alcune caratteristiche che lo rendono in molti casi ancor più grave del bullismo:
Nei casi di cyberbullismo si osserva spesso l’attivazione di meccanismi di disimpegno morale, minimizzando (“Stavo solo scherzando”) o diffondendo la responsabilità (“Lo facevano tutti” o “Io non ho fatto niente. Ho solo postato un messaggio che mi era arrivato”). Inoltre, non avendo un contatto diretto - faccia a faccia - con la vittima, il cyberbullo non vede immediatamente e in modo tangibile il dolore e i danni che la propria condotta può aver causato e a volte non coglie addirittura le gravi conseguenze delle proprie azioni ("Ma davvero se l'è presa?").
COSA FARE SE VOSTRO FIGLIO E’ VITTIMA DI CYBERBULLISMO: ALCUNI CONSIGLI PER I GENITORI
Se qualcuno ha preso di mira online vostro figlio, non banalizzate la sua sofferenza, perché la socializzazione oggi passa anche da internet e sentirsi presi in giro di fronte a tanti schermi è una situazione molto dolorosa per i bambini e ragazzi.
Evitate giudizi frettolosi e agite con calma e delicatezza, offrendo ascolto e cercando di aprire un dialogo per capire bene cosa sia successo (anche coinvolgendo gli educatori o allenatori che fanno parte della vita del bambino) e trovare insieme la soluzione migliore.
E’ inutile fare interrogatori e incitare a reagire perché spesso per la vittima di cyberbullismo è impossibile farlo. Concentratevi sul farlo sentire ascoltato e supportato, piuttosto che cercare la causa dell’atto di bullismo o risolvere il problema. Assicuratevi che sia consapevole che non è colpa sua, ditegli che credete in lui, che siete felici che ve ne abbia parlato e che farete il possibile per aiutarlo.
Salvate i messaggi, gli insulti e le immagini incriminate. E’ importante essere tempestivi perché la traccia informatica è molto labile e il tempo che passa può rendere le indagini più difficili.
Non fate da soli andando a parlare direttamente con il bullo, perché questo potrebbe sminuire vostro figlio aggravando ancora di più la situazione e comunicargli che non è in grado di farcela da solo.
Chiedete consiglio e supporto, perché sono tante le risorse che avete a disposizione per aiutare voi e vostro figlio ad affrontare e risolvere questa situazione:
E’ in corso in Parlamento la discussione di una nuova legge in materia di prevenzione del bullismo e cyberbullismo, ma in Italia esiste già la legge n.71/2017 che consente alle vittime di cyberbullismo di difendersi ancor prima che le prepotenze siano dei reati e offre la possibilità alle famiglie di chiedere una tutela tempestiva che blocchi soprusi e vessazioni virtuali. In virtù di questa legge, oltre alla denuncia o querela per le condotte penalmente rilevanti, è oggi possibile:
Il cyberbullismo è un fenomeno sociale che, per essere combattuto in modo efficace, richiede un’opera di sensibilizzazione a tutti i livelli (famiglia, scuola, istituzioni, etc ). E’ però importante che le vittime di cyberbullismo siano sostenute nella denuncia dei fatti, non tanto per la sanzione dei responsabili, quanto piuttosto per far cessare le condotte che, usualmente, possono aggravarsi per la mancanza di controllo e avere pesanti conseguenze sulla salute psico-fisica di bambini e ragazzi.
A cura di: Keikibu
05 Febbraio 2024