La scuola non è una gara - Convegno nazionale

Non solo un evento: un'esperienza indimenticabile per genitori, insegnanti di ogni ordine e grado, educatori e operatori educativi.

Nonostante i tanti sforzi per cambiare, modificarsi e aggiornarsi, la scuola appare ancora…

Non solo un evento: un'esperienza indimenticabile per genitori, insegnanti di ogni ordine e grado, educatori e operatori educativi.

Nonostante i tanti sforzi per cambiare, modificarsi e aggiornarsi, la scuola appare ancora fortemente dominata dalla dimensione del controllo e del giudizio, che ne pervade le modalità procedurali e didattiche ostacolando una motivazione profonda negli alunni e nelle famiglie verso la necessità della formazione e dell’apprendimento.Controllo e giudizio la fanno ancora da padroni con modalità di valutazione basate prevalentemente sui voti numerici, con un’idea di selezione che corrisponde spesso alla denuncia fatta dalla scuola di Barbiana ed è ben poco legata a fattori di merito in senso stretto.


Una scuola, soprattutto nelle secondarie di primo e secondo grado, ancora fortemente basata su metodi frontali che implicano un ascolto sostanzialmente passivo da parte degli alunni.

Il giudizio diventa l’anticamera di una scuola vista come gara, come competizione tra chi arriva primo e chi arriva secondo.

Gli indici scolastici italiani, che rivelano tassi di dispersione altissimi, il numero più basso di laureati in Europa e una percentuale considerevole di Neet – ragazzi che non studiano e non lavorano – oltre a un’incidenza preoccupante di neurocertificazioni, lasciano intendere senza mezzi termini che questo modello è arrivato al capolinea senza più avere alcuna possibilità di rispondere alle necessità di una società complessa e avanzata come quella italiana.


Occorre uscire dall’equivoco della scuola come luogo in cui si registrano gli errori.

La paura di sbagliare è da sempre la più grande incubatrice dell’errore e inibisce il desiderio dell’apprendimento e l’apprendimento stesso come fonte di piacere.

Nella paura non ha mai imparato nessuno: si creano, piuttosto, blocchi emotivi che impediscono lo sviluppo delle straordinarie risorse personali di bambini e bambine, ragazzi e ragazze.

È ora di dare una svolta!

Nella scuola è arrivato il momento di abbandonare approcci che demotivano e di abbracciare invece la pedagogia che valorizza gli alunni e il personale scolastico.

Abbiamo alle spalle grandi tradizioni come quella montessoriana e grandi figure come Mario Lodi, Alberto Manzi, Danilo Dolci, Lorenzo Milani, Gianni Rodari, che attendono che il loro contributo non resti nei libri di pedagogia ma si strutturi dentro a un vero cambiamento scolastico.

È scoccata l’ora di adeguare la scuola italiana alle migliori esperienze in Europa e nel mondo, per rispondere ai bisogni delle nuove generazioni ormai stanche di vivere situazioni inutilmente stressanti che impediscono l’apprendimento specialmente dal punto di vista emotivo.

Il convegno del 20 aprile 2024 rappresenta pertanto un appuntamento imperdibile!

Partecipano come relatori al convegno insieme allo Staff formatori CPP: Daniele Novara, Roberto Farné, Enrico Galiano, Silvia Vegetti Finzi, Raffaele Mantegazza e Alberto Oliverio.

Per iscrizioni chiama o scrivi a [email protected]

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Proposto da Scuola Genitori CPP

da 0 a 13 anni

Incontri a tema

20/04/24
9:45-16:30
89,00

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