Con l’arrivo della primavera arrivano anche le prime allergie di stagione.
Secondo gli ultimi dati forniti da Assosalute oltre il 45% degli italiani soffre di allergie. Tra queste, quella al polline è la più comune forma allergica che può insorgere a qualsiasi età, anche se più frequentemente durante l’età scolare e l’adolescenza. I sintomi più evidenti sono: naso gocciolante, occhi arrossati, starnuti e congestione nasale.
Quali sono gli esami per diagnosticare l’allergia?
I test di reazione cutanea maggiormente utilizzati sono: il Prick test e il Patch test. Entrambi usati nell’accertare e, quindi, diagnosticare l’allergia. Vediamoli meglio nel dettaglio...
Il Prick test è l’esame allergologico più comune per individuare la presenza di allergie inalatorie. Viene solitamente prescritto per identificare allergie verso allergeni presenti in varie fonti quali ad esempio:
- pollini
- muffe
- peli di animali
- acari della polvere
- alimenti
- lattice
Il Patch test è maggiormente utilizzato per accertare le dermatiti da contatto ed è utilizzato per valutare quali sostanze (apteni) siano in grado di scatenare una reazione allergica. Tra le sostanze abbiamo:
- nichel
- cromo
- conservanti
- coloranti
- profumi
In che cosa consiste?
Il Prick test è un esame rapido e indolore, può essere effettuato sia su persone adulte, sia su bambini. Il test serve a mettere in evidenza la presenza di anticorpi IgE responsabili delle manifestazioni dell’allergia.
La prova allergica consiste nell’applicare una goccia di ciascuna sostanza allergenica sulla cute dell’avambraccio; si scalfisce la cute con una lancetta sterile in corrispondenza di ciascuna goccia. In tal modo l’organismo risponderà, nell’allergico, con una bollicina pruriginosa che ci darà la risposta. Il tutto dura circa 15 minuti ed è totalmente indolore.
A differenza del Prick test, il Patch test richiede tempi più lunghi.
Infatti, il Patch test, è solitamente eseguito per verificare se una particolare sostanza provochi una reazione allergica cutanea (dermatite da contatto); è un esame indolore che si effettua tramite l’applicazione, sulla pelle del dorso, di cerotti (patch) contenenti gli allergeni da valutare. Questi vengono lasciati sulla cute per 48-72 ore, durante le quali bisogna evitare di bagnarsi e, possibilmente, limitare la sudorazione evitando attività fisica e lavori pesanti per far sì che i cerotti stessi non si stacchino dalla pelle. Trascorse 48 ore, il medico procede ad una prima lettura per verificare l’eventuale presenza di reazioni cutanee (eritema, edema, papule o vescicole). Dopo 72 ore, viene eseguita la lettura definitiva.
Nel periodo primaverile è comune avere a che fare con sintomi come sfoghi cutanei, congestioni nasali e possibili sinusiti, in tutti questi casi è consigliata una visita specialistica.
A cura di: @Welcomed
12 Marzo 2023
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Keikibu ..
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Chiara P.
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