Le nuove dipendenze nelle fasi della preadolescenza e adolescenza

L'età evolutiva: la ricerca delle novità

Lo sviluppo, in particolare nelle fasi della preadolescenza e dell’adolescenza, è caratterizzato dalla ricerca di esperienze diverse che vadano oltre le ormai ben note mura domestiche. I ragazzi e le ragazze vanno infatti alla scoperta di un mondo differente, in cui non solo potersi cimentare in nuove forme di divertimento e gratificazione, ma anche poter sperimentare se stessi.

Non è così facile, però, riuscire a emanciparsi dalle garanzie dell’infanzia e questo soprattutto per i più giovani che, inseguendo in alcuni casi un ideale di soddisfazione immediata, potrebbero poi incontrare alcune insidie.

L’utilizzo di sostanze come possibile atto provocatorio

Nell’età evolutiva, in cui la tendenza talvolta è quella di valorizzare maggiormente il versante positivo di un’esperienza piuttosto che le sue conseguenze negative, l’utilizzo di sostanze può apparire come un atto provocatorio che affascina ragazzi e ragazze. Però, grazie alla prevenzione e al dialogo, è possibile creare una maggiore consapevolezza negli adolescenti per responsabilizzarli riguardo ai rischi, come ad esempio le dipendenze, di tale uso.

L’attività fisica: la risposta a un corpo che cambia

In una società come la nostra, che valorizza molto l’apparenza rispetto all’essere, non è infrequente poi la ricerca di una perfezione del corpo, obiettivo oltre che innaturale, anche impossibile da raggiungere. Questo può portare alcuni adolescenti, che stanno affrontando un periodo caratterizzato da significative trasformazioni fisiche, a una cura eccessiva della forma.

Il fitness viene quindi usato, in alcuni casi, come soluzione per cambiare un corpo che sta crescendo e mutando per conto proprio: desiderosi di essere accettati dalla società, ragazzi e ragazze cercano di adeguare il proprio aspetto ai canoni estetici di oggi. Anche nell’attività fisica, come in altri ambiti, è importante riuscire a mantenere una misura, evitando di porsi obiettivi irrealizzabili o estremi per il proprio corpo.

Il ricorso intensivo e prolungato agli strumenti tecnologici

A catturare l’attenzione dei giovani c’è inoltre, sicuramente, la tecnologia: uno strumento affascinante, dalle indubitabili risorse. Ciò che spesso preoccupa mamme e papà è però un uso spropositato di questo mezzo: il rischio, infatti, è di scivolare in una dipendenza da smartphone, tv o videogame. Si può favorire una fruizione più consapevole del digitale tramite, ad esempio, una diminuzione delle ore di utilizzo e l’accesso a contenuti adeguati alla propria età, ma soprattutto attraverso la condivisione e il confronto.

In una società in cui l’online acquista una sempre maggiore rilevanza, infatti, risulta prezioso lo sguardo di una figura adulta che, in particolare con i più piccoli, possa sorvegliare la fruizione di Internet e dei social, ponendo anche dei limiti.

Chi sono gli hikikomori?

Dai termini giapponesi hiku, “tirare”, e komoru, “ritirarsi”, deriva la parola hikikomori che significa letteralmente “ritirarsi in disparte”. Gli hikikomori sono giovani che hanno deciso di mettere in pausa il mondo reale chiudendo, quasi blindando, la porta della propria camera per vivere una vita virtuale. Infatti, è comune tra gli hikikomori la dipendenza da strumenti tecnologici, che possono tuttavia essere utilizzati come dei ponti per mantenere un contatto, seppur virtuale, con il mondo esterno.

Anche in questo ambito, la promozione di una maggiore consapevolezza riguardo ai rischi e agli effetti negativi dell’isolamento digitale potrebbe essere un primo passo, insieme all’ascolto dei segnali di disagio, verso la prevenzione di questo fenomeno.

Il valore del limite

In conclusione, per quanto sia sicuramente fondamentale per gli adolescenti mettersi alla prova e sperimentarsi in un mondo per loro tutto da scoprire, è anche necessario riuscire a trovare un equilibrio. Infatti, in un contesto culturale che incita a ottenere tutto e subito, non bisogna dimenticare l’importanza del limite nel rapporto con gli oggetti.

A cura di: Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus