Lo sport è un mezzo straordinario non solo per l’esercizio fisico, ma anche per i valori che trasmette. È stato dimostrato che promuove la crescita e porta numerosi benefici per la salute, compresa quella mentale, e che inoltre può essere di supporto allo sviluppo sociale dei bambini, offrendo loro opportunità per la costruzione di competenze e abilità utili per la vita futura. Riprendendo un’espressione utilizzata dalla Dottoressa Gallarati nel libro “SFAMAMI” (a cura di P. Pace, Mimesis, 2021), si tratta quindi di una vera e propria “palestra per allenarsi a crescere”.
Sport e immagine: quale collegamento?
Inserito in un contesto culturale che al giorno d’oggi dà molta importanza all’estetica, il mondo dello sport è inoltre legato strettamente anche alle sfere dell’immagine e dell’alimentazione. In questa prospettiva, secondo alcuni autori, gli sport possono essere divisi in due categorie: “prestazionali”, in cui la magrezza non è un requisito fondamentale per ottenere il successo, ma un tramite attraverso il quale raggiungere comunque risultati migliori (ad esempio, può servire a correre più a lungo); ed “estetici” (ad esempio la danza classica o il pattinaggio artistico), in cui il corpo non è più solo un mezzo ma anche il fine, in quanto essi sono incentrati sulle forme, sulla grazia dei movimenti e su determinati requisiti fisici. Il corpo diventa così una parte vera e propria della performance.
I rischi di un corpo che cambia
In questi casi la forma fisica può arrivare ad avere una grande influenza sulla vita degli atleti e delle atlete: in pubertà e adolescenza, in particolare, viene già data molta importanza al corpo, che cambia, al quale si cerca di adattarsi, che si inizia a confrontare con quello degli altri, e questa rilevanza può venire maggiormente enfatizzata se collegata all’aspetto della competitività. Questo perché la valutazione di una performance sportiva viene spesso vista come un giudizio sul fisico dell’atleta: nei fatti però, anche se una certa corporatura è utile e può essere importante per il raggiungimento dei risultati, questa è solo una delle tante variabili che contribuiscono al conseguimento dei propri obiettivi. Il rischio di considerare il corpo esile come qualcosa da dover ad ogni costo preservare per poter mantenere certi standard è che si ricorra poi ad abitudini alimentari che, nel tempo, potrebbero diventare dannose.
Questo accade anche in discipline sportive in cui si cerca, invece, di avere un fisico possente e muscoloso ma nelle quali si rischia allo stesso modo di cadere in disagi alimentari o in veri e propri disturbi, tra i quali la vigoressia (una condizione psicologica caratterizzata dall'ossessione per il tono muscolare, l'allenamento, la massa magra, una dieta ipocalorica e iperproteica, con conseguenze negative a lungo andare).
L’importanza della prevenzione: come fare?
Cosa si può fare quindi per prevenire l’insorgenza di disordini alimentari?
In conclusione, però, può essere utile ricordare che fare sport è prima di tutto una grande opportunità di crescita per bambini e ragazzi, che hanno così modo di conoscere i tantissimi valori che le diverse attività trasmettono, condividendo con i compagni la gioia dei traguardi raggiunti insieme.
A cura di: Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus
26 Novembre 2023
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