Estate, le belle giornate e il sole che tramonta tardi portano i bambini a giocare e a correre fuori casa. Tuttavia, un eccessivo aumento delle temperature rappresenta un problema per i bambini: la sudorazione in questo periodo è un po’ più abbondante del solito e molto spesso può causare irritazioni cutanee. Tra queste, una delle forme più comuni è la sudamina, quei famosi puntini rossi che spesso capita di vedere sul collo o sul tronco del proprio bambino.
I segni principali sono, come anticipato in precedenza, puntini rossi o piccole aree che tendono ad arrossarsi e provocano prurito insistente: questo è uno dei principali motivi per il quale il bambino si gratta costantemente nelle zone interessate. La causa è da ricercare principalmente nell’ostruzione delle ghiandole sudoripare che impedisce al sudore di raggiungere la superficie della pelle, con conseguente ritenzione.
Esistono 3 tipologie di sudamina, con caratteristiche differenti:
Cristallina: è la forma più superficiale caratterizzata da vescicole di 1-2 millimetri contenenti liquido chiaro.
Rubra: è l’eruzione più comune, che si manifesta con vescicole pruriginose e di colore rossastro. Se le vescicole si ingrossano e presentano pus, è in atto un’infezione batterica.
Profonda: indica un’infiammazione più grave, dove non si hanno più vescicole ma papule di forma e dimensioni più grandi e compatte. Dolore e bruciore sono i principali sintomi.
Quali sono i rimedi?
Generalmente, nei casi più lievi la sudamina si risolve spontaneamente nel giro di pochi giorni. Esistono, però, delle accortezze che favoriscono la guarigione e ne aiutano la prevenzione, tra queste abbiamo: vestire il bambino con indumenti larghi, utilizzare stoffa di lino e/o cotone, cambiarlo spesso se è sudato, evitare indumenti sintetici e stretti che trattengono il sudore e favoriscono la comparsa di irritazioni cutanee.
Sebbene spesso si risolva da sola in poco tempo, in alcuni casi la sudamina si può associare a un’infezione batterica da trattare con terapia farmacologica; in questo caso è necessario rivolgersi a un pediatra.
A cura di: Medici in Famiglia
10 Agosto 2022
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