Il periodo neonatale impegna madre e figlio nella costruzione di una relazione che, come dice il pediatra e psicoanalista Donald Winnicott, rimanda a una coppia che tesse un legame insostituibile. A tal proposito, l’allattamento si configura come lo scambio relazionale per eccellenza: esso rappresenta l’inizio di un rapporto d’amore unico, che prolunga il primordiale legame avviato durante la gravidanza. In questo dialogo affettivo, quindi, non vi sono solo un bisogno (la fame) e il suo soddisfacimento!
Nell’insegnamento dello psicoanalista Jacques Lacan, infatti, la madre non è unicamente colei che si prende cura del corpo del figlio e che nutre attraverso il latte: il bambino vuole essere desiderato dall’altro, dalla mamma, la quale deve riconoscere – nello scambio nutritivo – la domanda d’amore del figlio, quesito complicato a cui rispondere. Si può dunque comprendere come il rapporto del piccolo con il suo primo oggetto d’amore, la figura materna, e quello con il cibo siano sin dal principio intimamente interconnessi.
Data l’importanza di questo primo scambio tra madre e bambino, l’alimentazione in età pediatrica e i relativi disturbi possono mostrarne i riverberi e l’influenza. Ad esempio, nella prospettiva lacaniana, l’anoressia infantile può essere letta come un urlo del piccolo: "Non sono solo un corpo da riempire, ma un soggetto da desiderare!". Per usare le parole di Pamela Pace, psicoanalista e Presidente dell’Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus, contenute nel testo SFAMAMI. Attualità della clinica psicoanalitica dei disordini alimentari in età pediatrica. Dieci anni dopo (Edizioni Mimesis 2021), è come se il bambino dicesse: "Sfamami, dammi qualcosa d’altro oltre al cibo. Dammi la tua presenza".
Essendo la domanda d’amore implicata nell’atto nutritivo, l’anoressia indicherebbe quindi la sofferenza per un "desiderio affamato", ovvero la mancata risposta da parte dell’altro su questo registro. Non ricevendo la risposta d’amore, il bambino può scegliere proprio il cibo per comunicare il suo malessere, adottando condotte alimentari sregolate per raccontare di sé. La relazione con il cibo rappresenta un luogo privilegiato per esprimere emozioni e fatiche poiché, come sottolineato, la funzione nutritiva e il registro affettivo si intersecano. Sta ai genitori osservare e ascoltare con cura il figlio, trovando la maniera più adeguata per far fronte a disagi e disturbi, se necessario anche con l’aiuto di professionisti.
Parlando di allattamento, si deve anche prestare attenzione alla modalità che la madre sceglie per nutrire il suo bambino: tale decisione è inserita in una cultura che enfatizza l’allattamento al seno e, per questo, può esserne condizionata. La pressione verso questa modalità può portare la donna ad adottare una scelta e a iniziare un percorso che non sono stati maturati in completa consapevolezza, comportando così il rischio che il bambino percepisca il clima non sereno. Anche in questo caso risulta importante la figura del pediatra, in quanto può sostenere la mamma nel prendere la decisione che più è in accordo con i suoi vissuti. In questo modo, l’offerta di latte – tramite il seno o artificiale – permette di donare al neonato non solo i principi nutritivi per la crescita, ma anche una cura amorevole e in grado di farlo sentire accolto: il bisogno fisico della fame e la domanda d’amore verrebbero quindi entrambi soddisfatti.
In conclusione, teniamo presente però che non sempre ai neo-genitori appare chiara la strada da intraprendere e che, tra le tante domande che madri e padri si pongono rispetto all’alimentazione del piccolo, "Quante poppate deve fare mio figlio ogni giorno?", "Il latte artificiale e quello materno hanno lo stesso apporto calorico?" sono tra le più frequenti. Proprio perché il latte, portando con sé vissuti ed emozioni, rappresenta "il cibo del cuore" per il bambino, è bene tuttavia non generalizzare parlando di "giusto allattamento": ogni coppia madre-figlio saprà infatti trovare il modo migliore e originale per vivere lo scambio nutritivo.
A cura di: Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus
10 Marzo 2022
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