Lo sviluppo delle piattaforme social e dei servizi informatici online, il cui scopo principale è generare connessioni tra persone, ha rivoluzionato il modo di comunicare, relazionarsi con gli altri e vivere la realtà.
Oggigiorno gli spazi virtuali assumono rilevante importanza, soprattutto per i nuovi nativi digitali, vale a dire preadolescenti e adolescenti appartenenti a generazioni cresciute fin da subito con Internet, schermi e tecnologie avanzate. Le dimensioni dello spazio e del tempo, entro cui i giovani e l’intera società si muovono e agiscono, sono state anche digitalizzate. L’io può fare esperienza e modificarsi qui e altrove, in un ambito apparentemente illimitato, che volendo lascia spazio alla configurazione di molteplici identità.
L’utente, tramite l’utilizzo di queste piattaforme digitali, ha la possibilità di rivedere i propri schemi spazio-temporali e crearne di nuovi (pensiamo, ad esempio, alle ore impiegate e ai movimenti realizzati nel web e nei luoghi virtuali).
Mutando radicalmente il concetto di socialità per i giovani si è di conseguenza modificato quello di identità sociale, elaborata in maniera funzionale alla finalità dei ruoli e del canale social usato; inoltre, quest’ultima è condivisa non solo in un gruppo primario di appartenenza, in cui gli adolescenti si identificano, ma anche in community proposte da sofisticati algoritmi sottostanti qualsiasi social media.
Ampliando in maniera esponenziale lo spazio-tempo di esposizione e di interazione in un gruppo virtuale, soprattutto in età adolescenziale, i ragazzi hanno l’occasione di condividere e sperimentare diverse sfaccettature della propria identità, lasciando aperta la possibilità di mettere in scena l’immagine ideale che si vuole trasmettere per lo sviluppo di una dimensione sociale.
Occorre però tener presente anche il processo inverso, cioè la possibilità che gli altri membri del network influiscano su formazione e costruzione degli aspetti esposti. È risaputo quanto l’adolescenza sia un’età fondata sul corpo, sul corpo in cambiamento e che afferma una riorganizzazione del proprio essere al mondo. Il corpo muta con il manifestarsi dei caratteri sessuali secondari che possono essere in taluni casi fonte di orgoglio, in altri di irrequietezza derivante dal fatto di conferire al fisico quella visibilità che attrae lo sguardo dell’altro.
Ragazzi e ragazze si possono trovare in difficoltà nel padroneggiare l’immagine che lo specchio riporta di trasformazioni che risultano ingovernabili e, a tal proposito, utilizzare i social network come strumento per definire ed esibire la propria immagine attraverso la condivisione di contenuti ritoccati digitalmente.
L’attenzione verso l’aspetto fisico che caratterizza gli adolescenti è oggi anche influenzata dal continuo specchiarsi in alcuni modelli presenti sulle piattaforme. Attenzione, in questo senso, a non demonizzare, perché l’immagine di sé nei giovani non è ancora stabile e fa parte del normale sviluppo cercare modelli di riferimento e confrontarsi con questi.
Gli adolescenti passano dunque molto tempo connessi proprio perché attratti da questi luoghi virtuali in cui è molteplice l’offerta di figure da “seguire” e nelle quali riconoscersi. D’altro canto il rischio è che l’eccessiva propensione a paragonare la propria vita o il proprio corpo a situazioni e stili che non riflettono la realtà possa portare ad effetti negativi in relazione all’autostima.
Tuttavia, in merito all’online non bisogna dimenticare che non è solo una questione di rischi, ma anche di opportunità in termini di crescita. Attraverso i social media i ragazzi hanno infatti la possibilità di fare rete, coltivare legami con i coetanei e partecipare alla formazione di comunità digitali anche a distanza. È importante che gli adulti di riferimento non demonizzino questi strumenti, ma che accompagnino attraverso la riflessione i propri figli a un uso equilibrato e responsabile dei social network. Instaurare un dialogo sull’esperienza che giovani fanno dei social media può rappresentare un terreno fertile per scambi e confronti tra genitore e figlio.
A cura di: Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus
10 Dicembre 2022
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