Sempre di più, la cornice sociale dell’attualità conferisce un altissimo valore all’estetica e all'apparire, intaccando anche la modalità con cui la tipica "crisi adolescenziale" prende forma, rendendo ad esempio più difficoltose le dinamiche a cui gli adolescenti per natura sono maggiormente sensibili, ovvero l’inserimento e l’approvazione sociale. In particolar modo, la tendenza odierna fa coincidere l’ideale estetico femminile con la magrezza e quello maschile con la prestanza fisica.
Non stupisce quindi l’esponenziale aumento di quadri di disturbo alimentare, che talvolta assumono forme che possono essere descritte come lo specchio della nostra cultura di riferimento.
Fra questi ritroviamo la drunkoressia, termine usato per descrivere la peculiare logica del comportamento alimentare che associa il rigore proprio del funzionamento anoressico, cioè il controllo di calorie e peso, con la spinta all’abuso di bevande alcoliche soprattutto nel fine settimana. Si tratta di una tendenza presente principalmente tra le ragazze, ma può coinvolgere anche i maschi. Si caratterizza pertanto come anoressia ma con alto consumo di alcol. Questo comportamento può essere compreso anche in ragione dell’enfasi generale che la nostra società mette sia sul corpo sia sulle occasioni di piena soddisfazione, come quelle dello sballo.
L’aspetto che colpisce è che la preoccupazione di questi giovani soggetti riguarda esclusivamente l’assunzione delle calorie alimentari, senza invece badare minimamente alla quantità di alcol assunta. L’unica cosa che conta sembra quindi l’immagine corporea a discapito del proprio stato di salute. Questo genera la spinta a saltare, per esempio, i pasti principali della giornata con l’unico fine di evitare di ingrassare e di preservare così lo "spazio di azione" per l’abuso di alcol nei momenti di svago.
Un ulteriore fenomeno che sta prendendo piede, denominato vigoressia, riguarda invece l’ossessione rispetto alla massa muscolare e alla continua ricerca di una forma fisica perfetta. È diffuso principalmente nel mondo maschile, il cui ideale estetico attuale può strutturare facilmente il mito della prestanza fisica e della tonicità dei muscoli. Si manifesta con l’insorgenza di aspetti maniacali e/o fobici in parte simili alla passione delle ossa nell’anoressia. Questi ragazzi desiderano il corpo muscoloso fino a idealizzarlo e a prendersene "cura" in maniera totalizzante, passando magari ore e ore in palestra, assumendo sostanze dopanti e non parlando d’altro. Come la magrezza per l’anoressia, così i muscoli nei quadri di vigoressia diventano il motivo di pratiche molto faticose da sostenere e che contribuiscono al mantenimento di un disagio psichico silenzioso.
Questo fenomeno, dovuto in parte alla “spettacolarizzazione” degli sport, può far scadere la competizione in un perfezionismo mortificante, facendo coincidere il valore di ciascuno nell’acquisizione di vittorie, medaglie e trofei a discapito del valore educativo dell’allenamento, della fatica, della squadra e dell’equilibrio emotivo.
Un’ulteriore preoccupazione riguarda la diffusione dell’ortoressia, modalità di alimentazione caratterizzata dall’estrema attenzione per il cibo salutare. In questo caso l’obiettivo ultimo non è la perdita di peso ma il desiderio di preservare la salute. Per contro, ciò che in realtà accade è l’ampia esclusione di cibi considerati non adeguati, al punto da poter indurre carenze nutrizionali importanti, e la restrizione del panorama delle occasioni alimentari proprie della convivialità.
Questi comportamenti – che non coincidono con il consumo di un cocktail insieme al gruppo dei pari, con la passione per l’allenamento e con il riguardo moderato per ciò che si desidera mangiare – rivelano la difficoltà adolescenziale ad assumere uno dei compiti specifici di tale step evolutivo, ovvero il dover accettare l’ingovernabilità dei cambiamenti del corpo. Per tale motivo, potrebbero essere sostenuti dalla volontà del giovane di manipolare il fisico a proprio piacimento. Nonostante queste manifestazioni possano spesso risultare transitorie, rivelano la presenza di un momento critico ed è importante che questo venga colto e riconosciuto da parte degli adulti di riferimento, figure fondamentali per aiutare l’adolescente a donare un senso a ciò che accade dentro e fuori di lui.
A cura di: Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus
23 Ottobre 2022
Hai già un account? Accedi