Una riflessione intensa sul rapporto tra uomo e natura, sull’ecologia emotiva e sull’amore per il mondo.
Una storia di cura e rinascita, liberamente ispirata a L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono, un libro diventato…
Una riflessione intensa sul rapporto tra uomo e natura, sull’ecologia emotiva e sull’amore per il mondo.
Una storia di cura e rinascita, liberamente ispirata a L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono, un libro diventato simbolo della difesa della natura, dell’impegno civile e del valore universale dell’albero.
Al centro del romanzo ci sono le vicende del solitario pastore Elzéard Bouffier, che per amore comincia a piantare querce in una terra desolata e aspra e attraverso questa pratica quotidiana torna a essere felice. E lentamente e meravigliosamente anche il mondo intorno a lui cambia. Una rivoluzione silenziosa che, grazie alla forza gentile dei piccoli gesti, restituisce vita a ciò che prima non ne aveva.
La sua esistenza semplice, ma straordinaria, è evocata in scena da un piccolo narratore, con un elmetto rosso e stracarico di oggetti, che, come un fiume in piena, condivide le sue disavventure, tra nuvole perdute, cieli e montagne, circhi, canarini, leoni e clown, ma soprattutto di un grande uomo, piccolo giardiniere di Dio, della sua poetica resistenza e della sua ostinata generosità, un uomo che piantava gli alberi. E dopo di lui, di una donna che indossava delle scarpe rosse molto belle ma troppo troppo troppo strette…
Un viaggio che ha coinvolto migliaia di bambini in tutta Italia, seminando non solo alberi, ma anche speranza e amore per la natura. Un fenomeno di miniforestazione che cresce ancora oggi!
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