Odissea

Il Trebbo prosegue la sperimentazione di una stagione parallela a quella destinata alle scuole: apriamo le porte alle famiglie, e offriamo così anche ai grandi la possibilità di condividere con i loro figli il fascino della nostra…

Il Trebbo prosegue la sperimentazione di una stagione parallela a quella destinata alle scuole: apriamo le porte alle famiglie, e offriamo così anche ai grandi la possibilità di condividere con i loro figli il fascino della nostra proposta.

Lo spettacolo è interattivo, da noi il pubblico non è spettatore ma partecipa, diventa parte della storia.
Senza questo coinvolgimento, senza questa inclusione lo spettacolo non si può fare.

Gli adulti che non vogliono essere coinvolti assisteranno alla messa in scena nella quale saranno coinvolti i piccoli che hanno accompagnato, ma resta comunque il rammarico di aver perso l’occasione di condividere attivamente un’esperienza per loro indimenticabile.

Si viene vestiti comodi, meglio se in tuta da ginnastica, ci si tolgono le scarpe, pubblico ed operatori tutti sullo stesso piano, non c’è palcoscenico.

Lo spettacolo inizia, come il poema, da Telemaco. È un figlio alla ricerca di un padre, di cui non ha ricordi. Tutti parlano di Odisseo, Telemaco chiede alla madre di parlargli del padre. E la madre, come la Musa, narra…

Ci siamo serviti in questa interpretazione del bel saggio di Massimo Recalcati, Il complesso di Telemaco (Feltrinelli): “Siamo stati tutti Telemaco. Abbiamo tutti almeno una volta guardato il mare aspettando che qualcosa da lì ritornasse. E qualcosa torna sempre dal mare.” L’Odissea ci parla infatti di una nostalgia del padre e delinea una figura paterna reale, con i suoi pregi e difetti, ma sicuramente positiva.

Ma Odisseo non è solo un padre, è anche un migrante, un uomo che, sbattuto da un punto all’altro del Mediterraneo, chiede ospitalità.
Il grande tema dell’Odissea è infatti quello dell’ospitalità. È ospitale Alcinoo con Odisseo, sono inospitali Polifemo e i Proci. È questo il grande insegnamento che le parole di Omero lasciano ai giovani del XXI secolo: il rispetto per “stranieri e vagabondi”.

Mentre lavoravamo a questo spettacolo il 13 ottobre 2013 una imbarcazione carica di migranti è naufragata a poche miglia dall’imboccatura del porto di Lampedusa: ci sono stati 366 morti e 20 dispersi. Alle vittime di questa sciagura è dedicato il nostro spettacolo.

L’Odissea è uno scrigno inesauribile di storie. Non c’è spettacolo che possa contenerle tutte. Abbiamo dovuto fare delle scelte, spesso difficili. E così se il soggiorno di Odisseo presso la dea Calipso è solo narrato, episodi molto celebri, come i Lotofagi, l’otre dei venti, Scilla e Cariddi, i buoi sacri del dio Elio, sono stati necessariamente taciuti.


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Proposto da Teatro Trebbo

da 6 a 13 anni

Spettacolo

18/01/25
ore 15.00 e ore 17.00
10,00

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