Il Trebbo prosegue la sperimentazione di una stagione parallela a quella destinata alle scuole: apriamo le porte alle famiglie, e offriamo così anche ai grandi la possibilità di condividere con i loro figli il fascino della nostra…
Il Trebbo prosegue la sperimentazione di una stagione parallela a quella destinata alle scuole: apriamo le porte alle famiglie, e offriamo così anche ai grandi la possibilità di condividere con i loro figli il fascino della nostra proposta.
Lo spettacolo è interattivo, da noi il pubblico non è spettatore ma partecipa, diventa parte della storia.
Senza questo coinvolgimento, senza questa inclusione lo spettacolo non si può fare.
Gli adulti che non vogliono essere coinvolti assisteranno alla messa in scena nella quale saranno coinvolti i piccoli che hanno accompagnato, ma resta comunque il rammarico di aver perso l’occasione di condividere attivamente un’esperienza per loro indimenticabile.
Si viene vestiti comodi, meglio se in tuta da ginnastica, ci si tolgono le scarpe, pubblico ed operatori tutti sullo stesso piano, non c’è palcoscenico.
Perché parlare di Dante: l’occasione è ghiotta, per noi che siamo operatori/attori nel teatro fondato da Toni Comello (nostro maestro) che col poeta ci ha passato la vita e tra i maggiori conoscitori, interpreti e di”usori della sua opera.
In questo spettacolo avremo l’occcasione di conoscere un giovane Dante, la sua passione per lo studio, la Firenze del Medioevo, l’amicizia con Cavalcanti, l’incontro e l’amore con Beatrice.
Un susseguirsi di terzine, canti, sonetti, giochi, danze e battaglie. Accostarsi all’opera di Dante con l’innocenza di un bambino è il mezzo più efficace per apprezzarne i contenuti e le varie sfumature.
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