Diario di un brutto anatroccolo

A partire da un grande classico per l’infanzia, la compagnia Factory continua l’indagine sul tema della diversità/identità e dell’integrazione, attraverso un linguaggio semplice ed evocativo tra teatro e danza.

Il racconto del…

A partire da un grande classico per l’infanzia, la compagnia Factory continua l’indagine sul tema della diversità/identità e dell’integrazione, attraverso un linguaggio semplice ed evocativo tra teatro e danza.

Il racconto del diario di un piccolo cigno, creduto anatroccolo, che attraversa varie tappe della vita come quelle raccontate nella storia originale, e compie un vero viaggio di formazione alla ricerca di se stesso, del proprio posto nel mondo e alla scoperta della diversità come elemento qualificante e prezioso.

La nascita e il rifiuto da parte della famiglia, la scuola e il bullismo, il mondo del lavoro, l’amore che nasce improvvisamente e rapidamente può scomparire anche per cause esterne non riconducibili a noi, la caccia e poi la guerra come orrore inspiegabile agli occhi di chiunque.

Tutte le tappe di un mondo ostile, forse, ma che resterà tale solo sino a quando il nostro “anatroccolo” non sarà in grado di guardarsi negli occhi e accettarsi così come è, proprio come accade al protagonista della fiaba di Andersen che specchiandosi nel lago scopre la propria vera identità.

Non bisogna nascondere le cicatrici accumulate nella vita, perché possono e devono invece diventare il nostro tesoro.

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Proposto da Teatro Franco Parenti

da 6 a 13 anni

Spettacolo

15/02/25 - 16/02/25
da 12,00 a 15,00

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