Riuscire a prestare attenzione é il presupposto di ogni percorso scolastico ed é necessario a tutti gli apprendimenti. L’attenzione è quindi un’abilità cognitiva primaria.
Negli ultimi anni è diventato sempre più elevato il numero di bambini con difficoltà di attenzione e autocontrollo. Conoscere e identificare precocemente i bambini con difficoltà di attenzione ed agire per modificarle è importante per prevenire l’insorgere di una serie di ricadute secondarie che possono compromettere il benessere di un bambino ed evolvere, cambiando espressione, in difficoltà durante l’adolescenza ed in età adulta.
Le difficoltà di attenzione si possono identificare già nei primi anni della scuola dell’infanzia. Spesso si associano a Disturbi Specifici dell’Apprendimento (“DSA”) e ricadute sul piano emotivo.
I comportamenti di disattenzione si possono osservare soprattutto in bambini che, rispetto ai loro coetanei, presentano un’evidente difficoltà a rimanere attenti o a lavorare su uno stesso compito per un tempo prolungato. Sono disorganizzati e sbadati nello svolgimento delle loro attività e spesso non riescono a portare a termine o seguire delle istruzioni date da genitori e/o insegnanti.
Questi bambini si fanno distrarre molto facilmente dai compagni o dai rumori occasionali e in classe sembrano “sognare ad occhi aperti”. Spesso passano da un’attività all’altra senza averne conclusa prima una. Inoltre, se svolgono compiti noiosi e ripetitivi si distraggono spesso e si guardano continuamente attorno.
Di frequente i bambini con difficoltà di attenzione mostrano anche iperattività e impulsività. Si muovono spesso, non riescono a stare seduti, giocherellano con oggetti di continuo e mostrano fatica a rispettare il proprio turno nelle conversazioni e attività. L’iperattività può manifestarsi anche durante i momenti di gioco. Ad esempio questi bambini possono svolgere giochi molto rumorosi, non avere cura degli oggetti che utilizzano. Inoltre parlano eccessivamente e non riescono a modulare l’intensità della propria voce.
E’ importante non trascurare i bambini con difficoltà di attenzione ed attivare per tempo forze sufficienti a modificare le problematiche emerse a scuola o in famiglia. In questi casi, oltre ad una valutazione accurata da parte di uno specialista, si può coinvolgere il bambino in giochi divertenti per stimolare la sua capacità di ascolto e attenzione, ottenendo spesso risultati grandiosi. Imparare divertendosi è, infatti, il modo migliore di imparare.
Un primo gioco che i bambini possono fare è il Racconto di una storia diversa. In questo gioco il genitore deve selezionare 2-3 colori diversi rappresentati da pennarelli o post-it colorati. Li dispone sul tavolo davanti al bambino e inizia a raccontare una storia in cui siano presenti i colori selezionati. Compito del bambino è toccare il colore giusto ogni volta che viene nominato. Al posto dei colori possono anche essere usati animali, personaggi, oggetti di varie categorie, immagini ritagliate dal giornale o fotografie.
Un secondo gioco molto divertente, utile anche per aiutare i bambini al controllo della risposta impulsiva, è quello dell’Attento al suono! Questo gioco consiste nel chiedere al bambino di fare un determinato movimento solo quando ascolta un determinato suono. Il genitore seleziona dei suoni o rumori da far ascoltare al bambino (es. strumenti musicali, toc-toc sul tavolo, sfregare un foglio) e chiede al bambino di compiere un determinato movimento (es. un salto o una giravolta) ogni volta che sente uno di questi suoni, senza però muoversi se ne sente altri. Un’altra variante di questo gioco si può fare con i versi degli animali: “Ogni volta che ascolti il verso di un gatto alza la mano, ma quando senti il verso di altri animali devi rimanere immobile”. Il gioco può essere ancora più divertente se fatto in gruppo, dove ogni bambino può fare un movimento diverso.
10 Ottobre 2020
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